Nell’Alto Adriatico le lagune sono uno degli habitat naturali più delicati e instabili. Esse sono frutto di lente, ma continue, trasformazioni e sono caratterizzate da complesse interazioni tra processi naturali, demografici ed economici.
L’area della Laguna di Marano e Grado, che si estende dalla bocca di Primero fino alla foce del Tagliamento, presso Lignano, è una delle più importanti a livello nazionale ed europeo.
Si tratta di un ecosistema complesso che, da un lato, riceve le acque dai fiumi del bacino scolante e, dall’altro, comunica con il mare mediante le bocche tidali.
Attraverso di esse avviene il flusso e riflusso della marea all’interno della laguna, principale responsabile del continuo modellamento dei fondali e dell’equilibrio idrodinamico dell’ambiente lagunare.
Ambiente di transizione tra terra e mare, la Laguna di Marano e Grado rappresenta un ecosistema in persistente stato d’instabilità, continuamente sottoposto all’azione di forzanti naturali ed antropiche spesso tra loro contrastanti.
Compresa da Est ad Ovest tra gli apparati deltizi rispettivamente dei fiumi Isonzo e Tagliamento, la Laguna è delimitata verso mare da un cordone litoraneo formato da isole, ed in parte anche da ulteriori banchi sabbiosi, che si allungano parallelamente alla costa da Lignano a Grado per circa 20 km; verso la terraferma la delimitazione è costituita dall’argine di conterminazione lagunare. L’intera area lagunare copre complessivamente una superficie di circa 16000 ha per una lunghezza di 32 km ed un’ampiezza di circa 5 km.
Dal punto di vista geografico, pur formando un unico complesso, la Laguna viene divisa amministrativamente in due diverse zone: la Laguna di Grado (7000 ha), ad est, e la Laguna di Marano (9000 ha), ad ovest. Le due aree sono idealmente divise dalla linea di demarcazione posta lungo il confine amministrativo tra le Province di Udine e Gorizia, suddivisione riconducibile al periodo compreso tra il 1866 ed il 1917, quando la Laguna di Marano apparteneva all’Italia, mentre quella di Grado all’Austria.
La laguna riveste così un ruolo di connessione ecologica di estrema importanza tra le coste basse e sabbiose romagnole e venete e la costa alta e rocciosa del Carso, vera via di ingresso verso i Balcani e le coste dell’Istria e della Dalmazia.
Le peculiarità ecologiche della laguna si riflettono in una straordinaria biodiversità. La classe faunistica meglio rappresentata, quella degli uccelli, annovera più di 320 specie; valori di ricchezza difficilmente ritrovabili nel contesto nazionale.
Ma non sono solo gli aspetti naturalistici a rendere la laguna spettacolare: il lavoro dell'uomo nei secoli ha plasmato la natura e realizzato sistemi di allevamento "sostenibili".
Gli antichi romani le chiamavano piscinae piscariae, mentre il termine “valle” compare per la prima volta in un documento del XV secolo, dal latino “vallum”, che significa argine o protezione.
Le valli da pesca, tipiche delle lagune dell’alto Adriatico, sono ancora oggi delle porzioni arginate di laguna, dotate di chiuse regolabili che mettono in comunicazione lo specchio d’acqua vallivo con le acque lagunari circostanti.
Arte affinata nei secoli, la vallicoltura tradizionale è un metodo di allevamento di tipo estensivo, a bassa densità, fondato sulla montata naturale e/o sulla semina del pesce novello, l’accrescimento nei bacini vallivi e la raccolta al raggiungimento della taglia ottimale, due o tre anni dopo la semina. L’accorta gestione del ricambio dell’acqua ed un uso sapiente quanto antico delle maree assicura ai pesci in accrescimento la disponibilità costante di alimento naturale nonché le migliori condizioni delle acque. I rigori invernali sono mitigati in valle convogliando i pesci nei piccoli e profondi bacini di sverno, situati in zone riparate dai freddi venti di bora.
Le specie di maggior interesse commerciale che vengono allevate nelle nostre valli sono il Branzino (Dicentrarchus labrax), l’Orata (Sparus aurata) e alcune specie di Cefali (famiglia Mugilidae).
Qualche valle si dedica ancora all’allevamento dell’Anguilla (Anguilla anguilla), nonostante la rarefazione della specie in Europa, che ad oggi sta assumendo i contorni di un vero e proprio declino.
fonti:
pubblicazione laguna Regione FVG
pubblicazione carta batimetrica laguna di Grado e Marano Regione FVG